Dei bambini , ma ancor più dei loro genitori, è bene non fidarsi oltre misura perchè stravedono l'uno per l'altro. E' comprensibile . Non porta da alcuna parte affidare a loro una qualsiasi verità se non per credere alla loro scontata innocenza. Però i minori sono mediamente anche infinitamente più affidabili se si sa ascoltare con grande cautela quello che hanno da dire: ovvero se stanno bene o se stanno male, niente di più.

Dei genitori nel caso di Rignano (ma vale anche altrove in casi clamorosi) si è dimostrato che c'è almeno una tendenza ad ampliare le risposte dei bimbi, a gonfiarle per trovare una razionale e comprensibile risposta ai quesiti che muovono dal loro comportamento disagiato e dai mutamenti di carattere apparentemente inspiegabili. Si avvia così una sorta di induzione circolare di sospetti.

In questa vicenda Laziale, come in altre analoghe, questo meccanismo di induzione dei comportamenti è abbastanza chiaro, documentato paradossalmente dai video dei genitori (per quel che si è visto e letto) , come è chiaro che una sofferenza è presente nei bimbi, non si sa pero' nè quanto, nè quando, nè come, nè dove questa sofferenza abbia avuto origine.
Bisogna affidarsi allora agli esperti che, per loro ammissione, non sanno ne possono dire alcunché se non notificare a loro volta un disagio. Sembra un vicolo cieco quindi se non esistono prove più tangibili; ma conduzione dell'inchiesta e' apparsa subito fragile, lacunosa , gravida di elementi indiziari largamente contradditori (per ammissini anche dell'inquirente) tanto da apparire financo più a favore degli indiziati per la sua intrinseca fragilità piuttosto che pesare a favore della ritenuta lesa.

D'altro canto nemmeno ci si può fidare più di tanto degli operatori della psiche: gli psicologi , che pure si schierano e offrono assistenze superficiali se non nulle. La loro verità è semmai terapeutica, mai uno stato di di malessere accertato dall'analista può essere ricondotto ad alcunchè di oggettivo, se non per tipi ideali alquanto fragili e circoscritti. L'idea letteraria e cinematografica che l'indagine psicanalitica o psicologica sia una indagine poliziesca per risolvere un caso è e rimane confinata alla letteratura. E' un abbaglio, ed è un abbaglio che se ha un senso e un valore va circoscritto ad un percorso individuale e non all'indagine criminale.

Personalmente (del tutto personale) ho anche seri dubbi che spesso le terapie psicologiche (viste la varietà individuali , l'influenza dell'ambiente e la quantità di teorie esistenti) possano essere l' aiuto decisivo; spesso non lo sono per gli adulti o gli adolescenti, figuriamoci per un bimbo; c'è una tendenza del tutto implicita negli operatori a sovrastimare il disagio, ad aggravarlo per elementi inconsci prpri o altrui, a dover tdominare una quantità sconcertante di fattori a quella eta' (3/5 anni) . Trane induzioni scientifiche per comportamenti devianti non è mai cosa automatica.
Quindi andarci piano con queste consulenze e solo se si reputa la questione molto grave e circoscritta ad un percorso terapeutico individuale.

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