Due notizie.

L'Arabia Saudita è contrariata dalla speculazione sul petrolio, lo reputa contro i suoi interessi fin da quando il prezzo superò i 100 dollari e ora lo manifesta pubblicamente con maggiore intensita'.

La SEC ha annunciato per lunedi' prossimo una limitazione per le vendite allo scoperto dei titoli delle maggiori banche mondiali quotate sulla piazza statunitense, per il periodo limitato di 1 settimana, ma estendibile a 30 gg. Altre misure sull'intero mercato azionario statunitense sono allo studio.

La preoccupazione è alta e si cerca , con indubbio ritardo, di varare misure limitative alla speculazione. Probabilmente altre iniziative seguiranno, perché se l'economia mondiale è claudicante, la pressione ribassista sull' azionario e la speculazione al rialzo sul petrolio sono evidenti moltiplicatori che rischiano di aggravare velocemente la situazione.

La misura della SEC al momento pare un pannicello caldo. Fino a che non si porrà un freno alla speculazione sul petrolio (e sulle commodity) difficilmente si riuscirà a ristabilire una qualche forma di equilibrio.

Dalle parole del Monarca dell'Arabia Saudita la quota di arrivo del greggio nel tempo sembrerebbe essere fissata intorno agli 80/100 dollari al barile.



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