A Brescia è crollato un mito.
Nella città dove all’inizio del 2000 i soldi giravano più veloci della luce, sta per saltare in aria ( Emilio ) Chicco Gnutti, il finanziere che il 7 agosto compirà 61 anni.

Per quel giorno Chicco ha già organizzato la festa del suo compleanno nell’albergo austriaco dove passa le vacanze insieme alla famiglia e agli amici più fidati. Di amici ne sono rimasti pochi perché le grandi famiglie (Lonati, Bossi, Bertoli, Marniga) che gli hanno messo i soldi tra le mani si stanno leccando le ferite per il disastro finanziario di Hopa, la holding con la quale il bresciano ha moltiplicato i pani e pesci.
Ripetutamente indagato per insider trading e condannato in due casi, Gnutti era socio di riferimento , tramite partecipazioni a cascata e incrociate di Hopa spa, Bell, GP finanziaria, Fingruppo e altre finanziarie, tutte società non quotate, nonchè consigliere in numerosi consigli di amministrazione di banche, finanziarie e assicurazioni.

In Hopa finanziaria il 30 % delle quote era detenuta da Antonveneta, Bpi, Unipol e Montepaschi. Nel 2007 si tento' di avviare una fusione tra Hopa e Mittel, altra finanziaria "cattolica" bresciana con a capo Bazoli , ma l'operazione non ando' in porto perche' il nucleo duro di Fingruppo e GP finanziaria esigevano un premio ritenuto eccessivo.

Adesso sta per arrivare il tramonto di tutti i sogni di quest’uomo che secondo i giornali americani aveva un patrimonio di circa 1 miliardo di dollari. Gnutti è stato coinvolto in numerose scalate e la più clamorosa è stata quella del ’99 con un’Opa da 52 miliardi su Telecom Italia dove si è trovato accanto a Roberto Colaninno e poi nel 2001 ha ceduto l’azienda a Marco Tronchetti Provera.

Il finanziere che passeggiava sottobraccio a Fiorani e Consorte, ha ricevuto ieri la notizia che la Procura di Brescia ha depositato istanza di fallimento nei confronti di Fingruppo, la holding nella quale si ritrovano i soci bresciani di Hopa e HI-Spring, un’altra società costruita con gli imprenditori amici.

La sequenza delle disavventure finanziarie di Chicco che nel suo garage ha una collezione meravigliosa di auto antiche, è iniziata quando è saltata la trattativa per fondere la sua Hopa con la Mittel di Bazoli.
L’uomo è provato da cinque by-pass e da 22 casi di sospetto insider segnalati fin dal 2005 dalla Consob sull’operazione Antonveneta. E a difenderlo non c’è più nessun politico, nemmeno Massimo D’Alema che non si è mai scandalizzato dei suoi rapporti con gli avventurosi bresciani.
Men che meno l'ex sindaco di Brescia (ora parlamentare PD) Paolo Corsini che pure ricevette un piccolo finanziamento per la campagna elettorale come sindaco.

Nel 1996 , in uno dei primi libri italiani di Analisi Tecnica, Achille Fornasini ringraziava Emilio Gnutti : "... Poiché i suoi modelli di comportamento non sono per nulla generalizzabili, non escludo di scrivere un libro su di Lui.".
Chissà se lo sta scrivendo.



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