La mossa è arrivata: in USA il tasso di sconto è praticamente 0; zero rendono i t-Bills a 13 settimane , 2,8% i trentennali, e i decennali stanno in mezzo. E ancora i rendimenti diminuiranno un poco.

Ora ci si può indebitare quasi gratis: il tasso d'interesse per i prestiti è bassissimo, il sistema sta per essere innondato da nuova moneta e le emissioni dei bond pluriennali saranno favorite da tassi bassi e dal dollaro che pare ormai deciso a svalutarsi. Praticamente il comunismo realizzato nel cuore del capitalismo che piccona il suo muro di Berlino di carta costruito nell'arco di un ventennio.

La crisi economica e dei consumi normalmente si fronteggia con misure espansive, compresa ovviamente la riduzione dei tassi d'interesse. In USA , un paese in cui il cittadino è indebitato in pari entità sue due fronti (statale e privato) la mossa di azzerare tutto e tutto d'un botto ha il sapore di qualcosa di quasi disperato e tutto passa per l'estero, perchè sottoscrivere bond utilizzando il debito a tassi irrisori ha il sapore di una partita di giro (la fed ha comprato Bond rilasciando liquidità ) . Si puo' solo pensare che questa mossa in qualche modo possa aumentare la propensione al rischio (il denaro costa niente) e travasare l'indebitamento delle banche (che possono ancora indebitarsi a 0) verso lo stato (che emette ad un tasso basso , ma sempre maggiore di zero).

L'estero non si sa bene che sia, i maggiori sottoscrittori (alleggeritisi non poco) sono i paesi asiatici e certo anche solo dopo i due ultimi fatti di cronaca ( la lapidazione calzaturiera di Bush e l'ineffabile apprpriazione proletaria di Madoff a danno dei miliardari) , ancor più dei primi disastri dei subprime, non contribuiscono a migliorare l'immagine di una nazione vissuta come piuttosto leggera nei controlli, lassista nei comportamenti economici, inaffidabile nelle prospettive.

Una montagna di cartamoneta, una svalutazione in piena regola a cui seguirà poi una inflazione in piena regola. Roba giapponese, che si innesta su una struttura industriale anche molto sofferente. Roba su cui ricostruire il carry trade (mi indebito in dollari per comprare asset in un altro paese), roba che mette in moto nuove speculazioni sulle valute e sulle borse.

Proporio quello di cui non c'è gran bisogno. E' un tentativo si', ma anche un azzardo che va ben oltre lo scontato abbassamento dei tassi che girava per l'aria.

Ovviamente Titoli di stato ai massimi, ancora per un po' , e borse probabilmente in rally, anch'esse per un po'.



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