Lettera aperta a Maurizio Sella




Egr. sig. Maurizio Sella,

forse sono ingeneroso. Ammiro la sua Banca , utilizzo il suo tol che ritengo efficiente , e mi incute rispetto il fatto che lei sia un discendente di Quintino Sella. Lei ha anche una carica importante, rappresenta istituzionalmente tutte le Banche Italiane come Presidente dell'ABI. Dicevo che sono ingeneroso perche', per puro caso e causa insonnia, ho sentito un suo intervente al Maurizio Costanzo Show di oggi 19 gennaio 2004 sul crack Parmalt e mi sono probabilmente perso altri suoi interventi assolutamente saggi, spero piu' saggi di quello che ho colto.
Gia' perche questo suo intervento e' tutto fuorche' saggio. Magari giustamente preoccupato , ma non saggio.

Lei ha sostenuto una cosa assolutamente elementare e per certi versi condivisibile; ha piu' o meno affermato che che il popolo Italiano e' quantomeno sciocco (vero non ha detto esattamente "sciocco"), perche' in questo paese non si e' compreso quanto gia' in Inghilterra sanno da tempo : il risparmio ha a che fare con i Titoli di Stato e non con i corporate bond o con le Azioni ( dimenticando peraltro I Fondi Comuni spacciati in passato per risparmio); una cosa e' il risparmio, ha continuato, altro e' l'investimento. L'investimento e' rischio, ha sottolineato ripetutamente, quindi a suo avviso inutile lamentarsi quando l'alea ci e' sfavorevole, anche nel caso della Parmalat o di altri crack. Questo ultimo aspetto e' condivisibile, ribaltare la frittata no.

Io non ho nel sangue la storia bancaria italiana come Lei , ma questo vezzo diffuso di fornire patenti di imbecillita' , seppur con garbo ieratico, ad una intera popolazione mi pare leggermente stonato. Posso immaginare o anche solo fantasticare cosa nasconda il caso Parmalat, posso anche (seppure io sia all'oscuro di tutto) concedere che questo crack (le ricordo se ce ne fosse bisogno che deriva da ripetuti, reiterati, falsi in bilancio con complicita' locali e internazionali molto diffuse) abbia avuto menti diaboliche piu' in gruppi bancari esteri che nazionali. Ma lei non puo' continuare col ritornello degli sprovveduti , degli avidi, dei farneticanti risparmiatori improvvisatosi investitori come la Casalinga di Vigevano. Non puo' per economia dell'intelligenza , per illustri ascendenti, per una carica che ora certo le fornisce molte preoccupazioni.

Non puo' , non le e' concesso; perche' le Banche italiane in questi ultimi anni sono state sempre un riferimento costante dei risparmiatori, ma le loro consulenze non sono sempre state limpide e nemmeno le azioni intraprese dai loro consigli di amministrazione. Certo parliamo di casi, non di tutto, ma casi consistenti.
E' di questo che si parla e' di questo che in molti si sono accorti, non si tratta solo di un ribasso di Borsa.

Per carita' non mi riferisco al mercato azionario, ma proprio alla tutela del risparmio: Bond Argentina, Fondi Comuni IMI, Cirio, Societa' di Calcio, prodotti camuffati Montepaschi, Parmalat ....e poi, poi .... poi continui Lei, perche' sicuramente la sua memoria specifica e la sua competenza storica sono ben migliori della mia mente evanescente.

Oggi (ieri ad esser precisi data l'ora in cui scrivo) le quotazioni di Capitalia hanno realizzato il 10 % ,dalla sera alla mattina (molto di piu' tra minimo e massimo), forse per qualcuno sara' anche sintomo di buona salute per la passata la buriana, e forse hanno anche ragione; io mi permetto solo di ricordarle sig Sella che Capitalia e' la storia d'Italia fin dallo scandalo della Banca Romana e che nell'ultimo decennio racchiude in se' la Banca di Roma e la Bipop (che certo non fu un esempio di limpidezza) e e' stata culla non secondaria di tutte le questioni di cui si discute in questi giorni . Sono certo che lei ne sa assai piu' di me e non pretendo me lo dica, solo chiederei un piccolo ripasso di storia.

Signor Sella per la carica che rappresenta io credo sarebbe assai meglio per tutti smetterla con questa sgradevole contumelia sulle siocchezze degli Italiani (che pur non sono esenti dal commetterne) , sarebbe il caso anzi di evitare assolutamente simili commenti, perche' mi creda, se mai mi leggera', i guasti sono talmente diffusi e il fastidio e' tanto grande che questo ritornello infantile , questo si' un po' sciocco, non fara' che sommergere di sfiducia il sistema bancario e questo spiacerebbe a tutti, e tutti ne conosciamo l'importanza.

Questa di Parmalat non e' una orchestrazione di stampa per screditare il sistema paese come i bollettini Abi sostengono, ma proprio un auto screditamento mefitico tutto nazionale, A cui il sistema bancario, certo ancora solido, ha dato un bel contributo. Non e' sufficiente accantonare fondi per i risparmiatori per recuperare la credibilita', ci vuole credo qualcosa di meglio e di piu'. Meritiamo qualcosa di piu' che brioche e valanghe di prospetti informativi, meritiamo un suo lavoro piu' attento come presidente di quel fortilizio assediato che e' il sistema bancario oggi.

Ho sentito, prima di spegnere il televisore, anche una bella tirata sulla costituzione di una nuova Autority del Risparmio, mi pare fosse dell' on. Marzano (data la stizza non sono certo di averlo riconosciuto), che pareva veramente contrariato dal fatto che revisori fornissero poi consulenze alle societa' di cui certificano i bilanci. Oddio questa e' proprio un fatto comico, scandalizzarsi o quasi di una pratica diffusissimia (se ne parla almeno da 30 anni a proposito del collegio sindacale) e recentemente dopo il caso Enron, tanto piu' comico pensando che l'Onorevole ha portafoglio in un Gabinetto in cui l'incompatibilita' e' grande come una piramide in un campo di calcetto !
Ma mi pare che lei sia contrario a questa idea di una ennesimaa Autority (mi pare , credo d'aver inteso), nel qual caso concorderei con lei.

Vede sig Sella non desidero buttarla in politica, conosco le debolezze mie e di questo popolo straordinario, ma apparire sempre imbecilli ci disturba un po' e penso lei comprendera'.

La ringrazio per l'eventuale attenzione e non posso che aggiudicarle, come si faceva tra il volgo in una vecchia trasmissione radiofonica che un quarto di baba' per il suo intervento, mezzo via. Ma solo per la carica che ricopre e se la cosa non la infastidisce troppo regalarle il naso di cartapesta gia' usato dal sig. Doris alle convention del suo gruppo, membro ABI.

Scusandomi per il disturbo, le auguro un buon lavoro in questo momento assai difficile,

Zen lento



PS: ci tengo ad informarla che sono un estimatore dei titoli di stato italiani e anche un piccolo investitore in Fondi e Azionariato, e che nel mio portafoglio (imparando) ha sofferto un solo fallimento, una modestissima cifra in una societa' di logistica guidata da un Conte di Trieste. Ho un segreto per questo: mai seguito il consiglio per i piccoli risparmiatori fornito da un consulente bancario, dopo che ho visto come si concedevano fidi ad aziende di buona fama e patrimonio familiare: ovvero solo sul si dice...
Pura fortuna naturalmente.

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