Il re e' nudo?

La qualita' di un comico e' di dileggiare o anche predicare le ovvieta'. In questo paese, l'Italia, abituato a congiure di palazzo e pollai, assuefatta a calate di barbari di ogni risma l'ovvieta' e' una cattiva moneta. Piace il trasversalismo , il pensiero barocco, la disquisizione fine e piena di rimandi. Ma l'ovvieta' e l'evidenza immediata e' dimenticata, ritenuta banale e buona solo per il volgo.

L'Italia e' un paese strano, stranissimo, in cui esistono migliaia di detti, levigati e distillati da secoli di sapienza popolare che spesso sono dimenticati: sono ovvii e ritenuti stupidi , buoni solo per svinalleggiare chi li pronuncia a meno che sia uomo di successo o di potere. Sono ritenuti invariabilmente luoghi comuni che hanno ormai solo forza nel discorso retorico , negli slogan, e nei codici per le dispute politiche.
Ognuno, pensandoci appena, potra' ammirare sui giornali lapparenti ovvieta' che ci raccontano. Ma non sono queste le ovvieta' su cui e' bene condurre una riflessione , perche si tratta solo di retoriche pubblicitarie.

L'ovvieta' e' incarnata in italia dai Comici, mai il loro successo e' stato cosi' grande come negli ultimi anni.
E non parlo dell'ovvieta' delle barzellette del Bagaglino che raccoglie tutte le poveta' della corte compiacente, ma dell'ovvieta' della satira che a destra esinistra e' a volte osannata e piu' spesso mal digerita e ancor piu' spesso censurata. La comicita' e' divenuta anche giornalismo televisivo di successo, che ha quasi soppiantato quello tradizionale nella audience, mancando ormai alla professione qualsiasi seria propensione all'inchiesta.

Parlo dell'ovvieta' dei Giullari , cattiva e graffiante contrapposta allo scherno e alla barzelleta accaompagnata dalla pacca sulle spalle. L'altro grande comico italiano non ha un blog, ma solo perche' si e' impossesato dell'Italia complici i nostri voti. Forse non potra' che essere cosi': assistiamo ad una grande battaglia tra comici mancando ormai ogni riferimento reale ai trend, alle mode industriali, alle immagini edulcorate che quotidianamente e diligentemente ci vengono proposte.E gia' solo questo dice la poverta' verso cui ci dirigiamo a grandi passi, ridendo allegramente. Esportiamo aria fritta.

Propongo questo bell'intervento di Beppe Grillo che racchiude (quasi involontariamente) due modi di intendere la professione del comico. Grillo ricordo e' stato testimonial di yogurt e lavorato nel mondo pubblicitario, la sua enfasi "profetica" e antagonista e' nota e puo' anche non piacere . Ma le sue analisi sono talmente serie e dettagliate che questo pezzo assume i tratti di un serio saggio di sociologia economica oltre che di sociologia politica e (leggete la prima parte) una acuta analisi di marketing.
Quale sia l'altro comico e' talmente ovvio da procurare un serio brivido di spavento.

Una lettura non fara' per nulla male, anche per chi si diletta in investimenti.

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Buona settimana

PS questo blog mi e' stato segnalato indirettamente da Renzo, che ringrazio

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